Uno dei film della collaborazione cinematografica tra il regista ucraino Eugene Deslaw e il compositore italiano Luigi Russolo, con musica dal vivo di Russolo nelle loro esibizioni. Come film, mostra i tratti più puri del cinema futurista-macchinista in cui vengono idealizzate le macchine in movimento e il loro promettente futuro per l'umanità grazie al loro intervento, comunemente noto come "la poetica della macchina". Vi sono effetti visivi di primi piani, sovrapposizioni e vari altri con la macchina come "soggetto". In alcuni giochi geometrici visivi sembra dare accenni di aspetti di cinema "puro" o "assoluto". Il ritmo stesso di sovrapposizione e contrasto di immagini varie è ciò che genera il ritmo del film, al quale il futurista Russolo cercherà di dare un supporto sonoro diretto attraverso i suoi strumenti dal vivo. Fu ampiamente commentato e applaudito all'epoca dai dadaisti e dai futuristi, indistintamente, come un esempio eccezionale di "cinema d'avanguardia".

In altre parole, ciò che presentiamo è una ricreazione virtuale di una performance sonora per cinema con gli strumenti e i dispositivi disponibili a Russolo (in particolare il Russolofono, centralizzazione su una tastiera dei suoni originati dagli Intonarumori, l'"orchestra di rumori" dei futuristi, dal 1914) e Varese (suo manager artistico dell'epoca e grande musicista elettronico in fase di formazione, che contribuì con idee varie) nel 1928/1929.